L’affresco

L’affresco costituisce la più importante e diffusa tecnica di decorazione pittorica dell’antichità, veniva realizzata sull’intonachino a calce ancora umido, con il quale il pigmento si fissava per un processo di carbonatazione che dava luogo ad una superficie molto compatta e resistente. La tecnica era piuttosto complessa e per ottenere dei risultati ottimali dovevano risultare soddisfatte molteplici condizioni: mancanza di insolazione diretta, tasso costante di umidità relativa, assenza di ventilazione, ottima qualità delle materie prime impiegate ed in particolare del grassello di calce, che doveva essere maturo e ben setacciato. Inoltre, era necessario rispettare una rigida tempistica di lavoro: l’intonaco applicato a fresco veniva battuto a cazzuola o a frattazzo allo scopo di fare venire in superficie il latte di calce, quindi si applicavano i pigmenti (terre resistenti all’alcalinità della calce ed all’irraggiamento solare) più o meno diluiti con l’acqua, macinati finemente in mortaio e conservati in vasi coperti con un velo d’acqua.

testo di Flavia Trivella, pubblicato nel n° 28 del bimestrale Materiali Edili (Alberto Greco Editore)

Tecniche di decorazione pittorica tradizionali-introduzione
Il marmorino
Lo stucco
L’intonaco a cocciopesto
Il graffito (o sgraffito)
Il fresco secco
La tempera a colla
L’encausto
La pittura ad olio

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