In una puntata del "Notturno
con panettone" attorno a una tavola apparecchiata, il padrone di casa e i
suoi ospiti hanno parlato della Cina. Mentre li ascoltavo con interesse e piacere,
sono rimasta affascinata dalla composizione che si vede sulla parete di sfondo.
Su di lei Philippe Daverio ha scritto:
"La Medail vuole fare impallidire Penelope. Dalla sua mitica antenata greca ha ereditato la passione da femmina per il lavoro manuale con il filo e le stoffe. Ha ereditato la pazienza infinita di fare. Ma non aspetta nessun ritorno di Ulisse. Applica questa sua pazienza creativa al riciclaggio. Ha scoperto una propria tecnica, che le ha consentito di plasmare una propria poetica. Lavora recuperando stoffe e vesti d'oriente, paramenti nostrani e abiti locali, manufatti carichi di densità storiche e di saperi artigianali ormai dimenticati. Acquista chilometri di passamaneria desueta e combina le materie tessili in un gioco, che le porta verso le proprie fantasie, dando vita a un cosmo, che surreale o meglio ancora fiabescamente extrareale".
Philippe Daverio - Notturno
con panettone - Cina e cineserie
Conversazioni sull'arte e sulla storia nella casa milanese di Philippe Daverio.
La scritta dice "Матушка Россия", Madre
Russia, e sovrasta una forma a peluche, a rilievo, costruita da diversi tessuti
pesanti, di dimensioni imponenti. Mi piace questo collage; sa di pazienza.
La ricerca continua.
AGGIORNAMENTO maggio 2012
Mistero risolto.
Mistero risolto.
Quest'opera è di Patrizia Medail,
Patrizia Medail, Caterina di Russia, 2003, 115x135x25 cm
Antico panno ottomano, frange di cotone
Usando come sfondo un pannello di legno rivestito di lino, l'artista crea forme in rilievo con collage di stoffe pregiate, tessuti e tappeti antichi, seta, carta fatta a mano e altro.
Usando come sfondo un pannello di legno rivestito di lino, l'artista crea forme in rilievo con collage di stoffe pregiate, tessuti e tappeti antichi, seta, carta fatta a mano e altro.
Patrizia Medail, Agave I, Cat. n°373, cm 115×90
"La Medail vuole fare impallidire Penelope. Dalla sua mitica antenata greca ha ereditato la passione da femmina per il lavoro manuale con il filo e le stoffe. Ha ereditato la pazienza infinita di fare. Ma non aspetta nessun ritorno di Ulisse. Applica questa sua pazienza creativa al riciclaggio. Ha scoperto una propria tecnica, che le ha consentito di plasmare una propria poetica. Lavora recuperando stoffe e vesti d'oriente, paramenti nostrani e abiti locali, manufatti carichi di densità storiche e di saperi artigianali ormai dimenticati. Acquista chilometri di passamaneria desueta e combina le materie tessili in un gioco, che le porta verso le proprie fantasie, dando vita a un cosmo, che surreale o meglio ancora fiabescamente extrareale".
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