Come riuscire a distinguere
una poltrona in stile Luigi XIV da una in stile Luigi XV o Luigi XVI?
Poltrona Luigi XV in
legno dorato, 1730 c.ca, CHRISTIE'S
Coppia di poltrone Luigi
XVI, seconda metà del '700, CHRISTIE'S
Mentre cercavo in
internet qualche riassunto a proposito, su Design*Sponge ho trovato questa illustrazione di Julia Rothman che aiuta a distinguere le sedute in stile Luigi. Ho pensato: che bello,
mi sarà utile come promemoria per districarmi tra i vari stili.
Facendo qualche ulteriore ricerca, la mia convinzione di riuscire a "schematizzare" e a riconoscere in fretta e con facilità ciò che caratterizza questi quattro stili di poltrone ha presto iniziato a sfumare e a vacillare per la mole di informazioni sui loro elementi distintivi: gambe tornite, dritte o incurvate, traverse si e traverse no, schienali imbottiti, alti o bassi, semplici o sfarzose...
Tra questi quattro stili a me piacciono particolarmente le poltrone rococo; così ho deciso di farmi un piccolo vademecum delle loro caratteristiche, giusto per rimanere sulla rotta giusta.
Lo stile Luigi XV (rococo) nasce in risposta all'emergente bisogno di leggerezza, comodità e frivolezza, dopo l'imponenza del barocco. All'epoca si diffonde il gusto per le cineserie e l'esotico. Rococo si caratterizza per lo sfarzo, funzionalità e versatilità.
Le poltrone rococo evolvono verso un grande comfort, invitano al relax, rispecchiano la ricerca dell'intimità. Sono ampie ma leggere, comode, raffinate ed eleganti, hanno forme sinuose e spesso asimmetriche. Non hanno le traverse.
I braccioli sono imbottiti e rivestiti in tessuto; le gambe sono incurvate e molte volte finiscono a ricciolo.
Le decorazioni sono spumeggianti, con motivi decorativi che si ispirano alla natura, come conchiglie (rocaille), fiori, foglie, frutti, ghirlande, nastri, festoni, simboli d'amore, scene pastorali e romantiche.
Generalmente sono di colore chiaro, come bianco, crema, avorio o altre tinte pastello; a volte sono interamente dorate. Questo gli conferisce una luminosità cromatica che gli dona un aspetto delicato e femminile.
Per quanto riguarda i pezzi d'antiquariato, per noi comuni mortali non è semplice riconoscere facilmente un mobile d'epoca originale. Ritengo che sia meglio lasciarlo agli esperti. Possiamo sempre cercare un mobile vintage, fatto in stile, in qualche mercatino locale. Questo ci da la possibilità di rinnovarlo a nostro piacere, dandogli una nuova veste che si addica al nostro gusto.
Le poltrone rococo sono
molto apprezzate da chi ama lo stile shabby. Qui ne vedete qualche esempio
rappresentativo.
Queste 3 foto le ho trovate QUI, QUI e QUI; su Pinterest ne potete vedere molte di più.
Un'altro modo per avere una poltrona rococo in perfetta assonanza con i vostri desideri è quella di trovare una ditta artigianale che produce e vende fusti grezzi di poltrone e altri mobili in stile.
Questo vi da la possibilità di personalizzarla completamente, tinteggiandola e tappezzandola come vi pare ed è ciò che fanno molti designer d'interni.
I fusti grezzi di poltrone prodotti dagli artigiani italiani hanno una loro fama riconosciuta oltre ai confini nazionali.
... che mostra una grande scorta di fusti grezzi nel magazzino (uno dei tre) da più di 2900m2 di una ditta che importa dall'Italia i fusti grezzi nel Regno Unito per rispondere alla richiesta del mercato inglese di mobili italiani.
Le tre immagini che seguono mostrano alcuni dei fusti
grezzi realizzati in legno massello di faggio che fanno parte dell'ampia offerta del catalogo di Style Frame.
Per collocare le poltrone in stile rococo non è necessario disporre di spazi ampi o lussuosi, classici o rustici. Possono benissimo ambientarsi anche negli spazi moderni rendendoli più caldi e accoglienti.
Questa poltrona in stile Luigi
XV è riproposta con un rivestimento a tinte particolarmente vivaci ed un
cuscino della seduta separato. La trovo divertente, vitaminica e giovane; non mi sembra per
niente una signora del '700.
Quella arancione farebbe
al caso mio!
*Il nome dello stile rococo
deriva dalla parola francese rocaille, adeguata nella terminazione per avere assonanza con barocco.
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